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Come disinfestare le cimici dei letti?

Secondo un vecchio luogo comune, la presenza di un’infestazione da cimici dei letti scaturirebbe da condizioni igieniche precarie: di conseguenza, un’accurata e regolare pulizia sarebbe sufficiente a prevenirla. Niente di più sbagliato: al contrario di quanto comunemente si pensi, infatti, questa particolare tipologia di insetto infestante non prolifera solo nei luoghi sporchi e fatiscenti, ma può colpire indifferentemente tutti gli ambienti. Ma cosa sono esattamente le cimici dei letti?

Le cimici dei letti: caratteristiche

La Cimex lectularius, meglio nota come cimice dei letti, è un insetto artropode parassita appartenente alla famiglia Cimicidae. Di colore bruno rossastro, misura circa 6 millimetri ed ha un corpo di forma leggermente appiattita.

La testa è dotata di occhi “composti” e di due piccole antenne sensibili al calore e ad alcune sostanze chimiche;la bocca è strutturata appositamente per pungere e succhiare il sangue. L’addome è formato da diverse membrane che lo rendono “elastico” permettendone l’estensione durante il pasto: in questo modo, la cimice può assumere una grande quantità di sangue e accumularla con facilità nel suo sistema digerente.

Le cimici dei letti: habitat, comportamento e alimentazione

Da sempre, l’habitat ideale delle cimici sono gli ambienti frequentati dall’uomo. La cimice è un insetto lucifugo, che dorme durante il giorno ed è attivo nelle ore notturne. Le sue tane sono solitamente localizzate in crepe o fessure, al riparo dalla luce solare: qui, questo insetto forma colonie molto numerose che possono raggiungere anche diverse migliaia di individui. Per tenere unito il focolaio, le cimici emettono un particolare tipo di feromone (detto appunto “feromone di aggregazione”).

La temperatura ideale per la loro proliferazione è compresa fra i 15° e i 37°; si tratta inoltre di un insetto molto prolifico, che nel suo ciclo vitale può arrivare a deporre fino a 300 uova. Per annidarsi, sceglie generalmente un anfratto nascosto, come l’interno di un mobile in legno, una crepa del parquet, il bordo di un tappeto, una tenda, una presa di corrente, la tela di un quadro, un interruttore elettrico.

Più spesso, però, il sito di annidamento si trova in prossimità dei luoghi dove l’uomo trascorre la notte e in particolare all’interno dei materiali che compongono il lettoil materasso, le doghe, i piedini d’appoggio, la testiera. A causa di questa spiccata preferenza, il parassita ha meritato il nome di “cimice dei letti”.

Per questi parassiti, localizzare il proprio nascondiglio in un letto significa avere la possibilità di accedere direttamente ad una preziosa fonte di cibo: durante la notte, infatti, le cimici escono per pungere l’essere umano e succhiarne il sangue. Non è quindi la sporcizia ad attirarle ma unicamente la presenza dell’uomo: per questo, un’infestazione da cimici può verificarsi tanto in un tugurio sudicio e cadente quanto nella camera di un lussuoso albergo a cinque stelle